Il seno iperbolico si indica generalmente con sinh(x) o senh(x) e appartiene ad una famiglia di funzioni particolari con proprietà simili alle funzioni goniometriche. La differenza principale sta nel fatto che mentre seno e coseno si ricavano dalla circonferenza goniometrica, il seno iperbolico e il coseno iperbolico si ricavano dal grafico dell’iperbole.
Definzione
La prima domanda a cui bisogna rispondere è: che cos’è il seno iperbolico?
Data un’iperbole equilatera di equazione X²-Y²=1 centrata sull’origine degli assi cartesiani e dato un angolo α, andiamo a considerare il settore iperbolico disegnato in rosso di area α/2. Questo determina sull’iperbole un punto P. Si definisce seno iperbolico l’ordinata del punto P.
sinh(x)=yP
Le funzioni iperboliche vengono definite attraverso l’uso di funzioni esponenziali con base naturale. In questo caso possiamo scrivere che:
Proprietà
Grafico del seno iperbolico
Al grafico disegnato nel piano cartesiano si arriva facilmente effettuando un normale studio di funzione che riportiamo di seguito.
Dominio
Dalla definizione che abbiamo appena espresso, possiamo individuare il campo di esistenza della funzione seno iperbolico. Il dominio degli esponenziali ex e e-x è tutto R. Per cui possiamo scrivere che il dominio è
D: ∀ x∈R
o anche
D=(-∞;+∞)
Il seno iperbolico è una funzione continua in tutto R
Simmetrie
Poiché vale l’uguaglianza f(x)=-f(-x), cioè
ex – e-x=-(e-x – e+x)
allora la funzione seno iperbolico è dispari, cioè simmetrica rispetto all’origine degli assi cartesiani.
Intersezione con gli assi
Si impone come sempre si fa nello studio di funzioni, sinh(x)=0. Moltiplicando subito primo membro e secondo membro per 2, si ottiene:
ex – e-x=0
ex = e-x
x=-x → 2x=0 → x=0
Quindi abbiamo scoperto che il seno iperbolico di 0 fa 0. sinh(0)=0
Studio del segno e positività
Si impone il sinh(x)>0. Per cui passando alla definizione di esponenziali e moltiplicando tutto per 2 otteniamo:
ex – e-x>0
ex > e-x
x>-x
2x>0
x>0
Quindi la funzione seno iperbolico è positiva per x>0, mentre è negativa per x<0.
Limiti agli estremi
I limiti del seno iperbolico a meno infinito e più infinito sono rispettivamente meno infinito e più infinito.
Derivata
Così come accadeva con il seno, la derivata del seno iperbolico è pari al coseno iperbolico.
d(sinhx)=coshx
Integrale
Riprendendo ancora l’analogia con il seno, l’integrale del seno iperbolico è pari al coseno iperbolico cambiato di segno.
∫sinh(x)dx=-cosh(x)+k