Continuiamo la trattazione della retta andando a definire cosa sono, come studiare e quindi le formule delle rette parallele e perpendicolari sul piano cartesiano.
Gli argomenti della lezione
Definizione di rette parallele
Definizione di rette perpendicolari
Formula delle rette parallele e perpendicolari
Qualche esempio per iniziare
Esercizi svolti
Dopo aver parlato dell’equazione della retta nella scorsa lezione, oggi parleremo di rette parallele e perpendicolari; formule e definizioni non saranno più un mistero e riusciremo a fine lezione a trattare un argomento che è più semplice di quello che si pensi.
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Definizione di rette parallele
Tralasciando le trattazione universitaria sui punti impropri, ci può essere sufficiente la definizione che viene data nelle scuole primarie:
Per definizione due rette sono parallele quando non si intersecano mai
Questo significa che due rette parallele possono essere semplicemente viste come due retta traslate, cioè “spostate” senza aver subito alcuna rotazione.
Definizione di rette perpendicolari
Molto semplicemente possiamo dire che:
Per definizione due rette perpendicolari sono due rette che, intersecandosi, formano 4 angoli retti.
Rette parallele e perpendicolari nel piano cartesiano
Ricordi l’equazione esplicita della retta y=mx+q ? Abbiamo detto che m si chiama coefficiente angolare e rappresenta l’inclinazione della retta. Non ci vuol molto ad osservare che due rette parallele per definizione hanno la stessa inclinazione. Per cui possiamo dire che:
Condizione necessaria e sufficiente affinché ci sia parallelismo è che le due rette abbiano lo stesso coefficiente angolare.
Nel caso in cui, invece, mi trovo di fronte a due rette parallele, la formula riguarda sempre il coefficiente angolare, ma questa volta devo scrivere:
Condizione necessaria e sufficiente affinché ci sia perpendicolarità è che i coefficienti angolari siano antireciproci tra loro.
Esempi di rette parallele e perpendicolari
y=3x+4 e y=3x+2 sono rette parallele in quanto il coefficiente angolare m è lo stesso, cioè pari a 3.
y=3x+3 e y=-1/3 x+3 sono rette perpendicolari in quanto il coefficienti angolare del secondo è l’antireciproco del primo.
Sostanzialmente, quando in un problema di geometria analitica, la traccia ci suggerisce la perpendicolarità o il parallelismo tra due rette, vuol dire che sta fornendo una fondamentale informazione sul coefficiente angolare.
Esercizi svolti
- Trovare l’equazione della retta s parallela alla retta r:y=3x+2 e passante per l’origine.
La retta che dobbiamo calcolare è s e, dato che non conosciamo nulla, partiamo dalla formula esplicita della retta, cioè s:y=mx+q. Le nostre incognite sono m e q.Poiché la traccia ci ha già detto che r ed s sono rette parallele nel piano cartesiano, allora hanno lo stesso coefficiente angolare, cioè m=3.
Dobbiamo solo calcolare q. Ci serve quindi un altro dato. La traccia ci dice anche che passa per l’origine, cioè il punto O(0,0) appartiene alla retta. Per cui andando a sostituire il punto O nell’equazione della retta ho:
y=mx+q
0=m0+q
q=0
Poichè m=3 e q=0, allora ho trovato l’equazione della retta s:y=3x - Trovare l’equazione della retta t perpendicolare alla retta r:x+y-1=0 e passante per il punto Q(0;2)
Anche in questo caso l’equazione della retta generica da cui partire è t:y=mx+q dove le nostre incognite sono m e q.Poiché ha evidenziato che t ed r sono rette perpendicolari nel piano cartesiano, vuol dire che il coefficiente angolare di t è l’antireciproco di r. Quanto vale il coefficiente angolare di r? Basta trasformare la formula della retta da implicita ad esplicita:
x+y-1=0
y=-x+1 –> m=-1
Posso quindi calcolare il coefficiente angolare di t=-(-1/1)=+1
Resta solo da calcolare il termine noto della retta (q). Ci serve un secondo dato oltre alla condizione di perpendicolarità. Dato che ci viene fornito come sempre dalla traccia, dato che la retta t passa per il punto Q. Questo vuol dire che posso sostituire le coordinate di Q nell’equazione della retta generica.
t:y=mx+q
2=m0+q
q=2
Trovati m e q, ho così risolto il problema e l’equazione della retta è: t:y=1x+2 che posso anche scrivere come t:y=x+2
Puoi provare, in alternativa, a risolvere l’esercizio diversamente usando la formula della retta passante per un punto che troverai nelle prossime lezioni.
Buonasera,
è possibile che io mi ritrovi con un esercizio:
Date le rette r : y = – x + 7; s : y = x + 3; t : y = – 3
rappresentale sul piano cartesiano, congiungi i punti e descrivi il poligono che ottieni.
Non manca la “x” nella terza?
Ciao Sara,
l’esercizio non chiede di verificare se le tre rette siano perpendicolari o parallele, ma di disegnare le 3 rette di capire che figura formano. Teoricamente potresti andarle a disegnare, ti accorgeresti che si tratta di un triangolo. Ma c’è davvero bisogno? Se guardi bene la retta r e la retta s ti accorgerai che queste sono tra loro perpendicolari. Per cui il triangolo è necessariamente rettangolo nel loro punto di intersezione. (per completezza potresti calcolare i punti di intersezione tra le tre rette, calcolare le distanze tra due punti e verificare che non si tratti di un triangolo rettangolo isoscele).
Grazie, poi sono riuscita a disegnare il triangolo. Semplicemente la terza retta aveva m=0.
Vero, la condizione di perpendicolarità mi era completamente sfuggita. Ops. Grazie!
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grazie Professore Ho raggiunto 87 anni e l’analitica non apparteneva al mio ciclo di scuola superiore Le confido che sono sempre stata un’autodidatta : Ora, in pensione, cerco di impegnarmi in una disciplina che mi ha sempre affascinato Se la memoria mi aiuta desidero proseguire
Erminia